Uscita didattica 19 gennaio 2017 1bt , Palazzo Te, collezioni civiche, Raccolta Mesopotamica Ugo Sissa e Raccolta Egizia Giuseppe Acerbi, a cura di Diego Saccani e Gianni Bombonati

Il giorno 19 gennaio 2017 la classe 1bt accompagnata dal professor Diego Saccani e dal professor Gianni Bombonati dell'Istituto Carlo d'Arco si è recata a Palazzo Te per visitare le Collezioni Civiche, in particolare la Raccolta Mesopotamica Ugo Sissa e la Raccolta Egizia Giuseppe Acerbi. Procedendo verso il Te Il professor Bombonati ha illustrato agli studenti gli esterni della Casa del Mantegna e della Chiesa di S.Sebastiano, ponendo l'accento sugli aspetti architettonici. Percorrendo la Strada del Principe e giunti a Palazzo Te la classe ha visitato il piano nobile della villa giuliesca, dove i professori hanno illustrato alcuni elementi culturali che hanno portato la famiglia Gonzaga a primeggiare nell'Europa rinascimentale : Il mecenatismo di Federico II, il genio dell'artifex Giulio Romano, l'importanza del commercio dei cavalli, il ruolo della camera di Amore e Psiche e l'importanza politica della camera dei Giganti, elogio all'impero di Carlo V  . Al primo piano della villa costruita a partire dal 1525 da Giulio Romano su committenza di Federico II Gonzaga hanno sede le Collezioni Civiche. La Collezione Mesopotamica è dedicata al mantovano Ugo Sissa. Artista , fotografo, pittore e colto viaggiatore, ebbe l'occasione di lavorare come capo architetto a Baghdad per il governo iracheno dal 1953 al 1957. Seguendo la sua passione per l'archeologia cominciò le sue ricerche sulle civiltà mesopotamiche, costituendo questo raccolta di reperti.  È stato possibile riflettere sugli elementi della cultura mesopotamica attraverso le sezioni del percorso museale : dagli utensili ai vasi di terracotta, dai coni alle iscrizioni cuneiformi su tavolette o mattoni, fino alle statuette, agli amuleti e ai sigilli.
La Raccolta Egizia è dedicata a Giuseppe Acerbi, nato a Castel Goffredo nel 1773, fu nominato nel 1815 Console Generale d'Austria a Lisbona e successivamente nel 1826 in Egitto, rimanendovi fino al 1834. Qui si dedicò alla attività di storico e archeologo, raccogliendo le opere che sono esposte nella raccolta. Giuseppe Acerbi si insinua nel solco degli studiosi che diedero vita alla disciplina dello studio dell'Antico Egitto,  al pari di altri studiosi come Jean-François Champollion e Ippolito Rosellini, che scoprirono la Stele di Rosetta e che nel 1822 proposero la teoria della decifrazione dei geroglifici, grazie a una comparazione con il greco e il demotico (termine con il quale si designa la fase della lingua scritta egiziana che va dal 700 circa a. C., sino alla fine dell'impero romano). La raccolta ripercorre le tappe della vita e degli studi dell'Acerbi, mostrando attraverso le opere gli elementi della cultura egizia : dalle sculture che ritraggono le teste regali, fino ai resti della statua della dea Uto, dagli oggetti di uso comune come l'acquamanile fino alle statue della dea Basthet o del dio Anubi, dalle Ushabti agli amuleti e ai vasi canopii.

Bibliografia :
La raccolta egizia di Giuseppe Acerbi, a cura di Laura Donatelli, Publi-Paolini Editore, Mantova, 1995.
La collezione mesopotamica Ugo Sissa,  a cura di Paola Giovetti, Pibli-Paolini Editore, Mantova, 2000.

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