La punteggiatura, a cura di Maso17


, (virgola) Si usa tra 2 sostantivi, tra 2 oggetti oppure tra 2 frasi, non si mette mai tra soggetto e verbo.
: (due punti) Si usa all'interno di un testo per anticipare un'altra frase esplicativa oppure per introdurre un discorso diretto o anche una lista.
; (punto e virgola) Viene usato per concludere una argomentazione o una spiegazione, dopo va la maiuscola, può essere utilizzato per concludere un insieme di frasi, cioè un periodo.
. (punto fermo) Viene utilizzato per concludere una frase, un insieme di frasi, o per concludere un paragrafo che è un'insieme di frasi.

La funzione dell'aggettivo, a cura di Bleckman

L'aggettivo è una parte variabile del discorso che si lega a un nome per attribuirgli una particolare qualità o caratteristica o per meglio specificarlo.
L'aggettivo può avere 2 funzioni:
1)Funzione attributiva :
L'aggettivo è posto immediatamente a fianco del nome
"La bicicletta nuova mi piace molto"
2)Funzione predicativa:
L'aggettivo si unisce al nome attraverso il verbo essere (Predicato)
"La bicicletta è nuova"aggettivo con funzione predicativa.

La struttura del tema, a cura di Bleckman

Ogni tema ha 3 elementi fondamentali:
1) Introduzione: Nell'introduzione,dopo aver letto la consegna,anticipa brevemente gli elementi che anticiperà brevemente. 
2)Corpo del testo rappresenta una parte centrale dello svolgimento linguistico o letterario dell'autore,è organizzato in paragrafi. 
3)Conclusione:L'autore riprende gli elementi dell'introduzione chiudendo il tema.

Le tipologie dei temi, a cura di Marco02



Un tema rappresenta lo svolgimento linguistico e letterario di un titolo.
Ci sono diverse tipologie di tema:
  1. Pagina di diario: Questa tipologia rappresenta una forma letteraria in cui l'autore racconta le proprie esperienze descrivendole e indirizzandole alla pagina del diario così come se fosse un amico. Una pagina di diario inizia sempre con luogo, data e la formula caro diario. Nella pagina di diario l'autore può raccontare, descrivere,esprimere emozioni e desideri. Usando un linguaggio informale e famigliare.
  2. Lettera: E' un genere letterario definito epistolare. La struttura della lettera è simile al diario, ha un luogo una data e un oggetto. La lettera dal punto di vista dello stile può avere uno stile formale (es. indirizzata al sindaco della tua città) oppure può avere uno stile informale (es. inviata ad un amico o ad un parente).
  3. Personale: Il tema personale da modo all'autore di spiegare un progetto per il futuro o di esprimere una libera idea. Nel tema personale possono ricorrere racconti, descrizioni, emozioni dell'autore.
  4. Opinione: Nel tema di opinione l'autore è chiamato ad esprimere un proprio punto di vista su un fatto di cronaca o un elemento di cultura, basandosi su articoli di giornale, notizie web e documentandosi su libri/documenti.

Il nome attraverso la struttura, a cura di Marco46

I nomi attraverso la loro struttura possono essere raggruppati in primitivi o derivati, alterati o composti.
a)I nomi primitivi: sono i nomi che non derivano da nessun’ altra parola della lingua Italiana. Es: Bosco
b)I nomi derivati: sono i nomi che derivano da un altro nome ES: Disboscamento.
I nomi derivati hanno un significato diverso rispetto al nome primitivo da cui derivano e sono creati aggiungendo alla radice affissi (prefisso/suffisso)
c)I nomi alterati: in Italiano, i nomi possono essere modificati con l’aggiunta di appositi suffissi detti suffissi alterativi, al fine di esprimere particolari sfumature qualitative o quantitative del significato della parola da cui derivano:
diminutivi (cavallino)
vezzeggiativi(cavalluccio)
accrescitivi(cavallone)
peggiorativi (cavallaccio)
d)I nomi composti: sono nomi che nascono da due parole diverse che già esistono come parole autonome, ma che si uniscono a formare un nome nuovo dotato di un proprio significato


SINGOLARE
PLURALE
CAPO+LAVORO
CAPOLAVORO
CAPOLAVORI
CAPO+LUOGO
CAPOLAVORO
CAPOLUOGHI
CAPO+ANNO
CAPODANNO
CAPODANNI
CAPO+STIPIDE
CAPOSTIPIDE
CAPOSTIPIDI
CAPO+SQUADRA
CAPOSQUADRA
CAPISQUADRA
CAPO+UFFICIO
CAPOUFFICIO
CAPIUFFICIO
CAPO+CUOCO
CAPOCUOCO
CAPOCUOCHI
CAPO+CLASSE
CAPOCLASSE
CAPICLASSE

l'aggettivo :definizione e gradi, a cura di Bon2016


L'aggettivo si aggiunge al nome per precisarne una qualità o una caratteristica. L'aggettivo qualificativo va conccordato sempre in genere e numero con il nome a cui si riferisce. Per accordarsi al nome l'aggettivo usa delle desinenze e attraverso queste possiamo distinguere quattro gruppi di aggettivi:
1) Gli aggettivi che al maschile singolare terminano in -o es: nuovo.
2) Gli aggettivi che al maschile singolare terminano in -a es: ottimista.
3) Sono gli aggettivi che terminano al maschile singolare in -e es: intelligente.
4) Sono gli aggettivi che hanno un unica forma invariabile.
L'aggettivo qualificativo ha 3gradi: 1) Grado positivo: l'aggettivo è di grado positivo quando esprime la qualità senza alcun grado di confronto es: Giulia è alta
2) Grado comparativo: l'aggettivo è di grado comparativo quando esprime una qualità stabilendo un confronto tra due termini chiamati primo e seconda termine di parago es:sara è simpatica come giulia
2a) Comparativo di maggioranza si ha quando il 1° termine di paragone possiede una qualità in grado maggiore rispetto al 2° termine. Si ottiene ponendo l'avverbio più davanti all'aggettivo seguito dalla preposizione"di".
2b) Comparativo di uguaglianza: si ottiene quando una qualità è posseduta in uguale misura da due nomi. si ottiene con gli avverbi quanto e come.
2c) Comparativo di minoranza:si ottiene quando un nome possiede una qualità in grado inferiore rispetto a un altro. Si ottiene attraverso l'avverbio meno e la preposizione "di".
3) Grado superlativo :esprimere la qualità dell'aggettivo al massimo livello. Può essere di due tipi.
3a) Superlativo relativo: es:Sara è la meno simpatica della classe. Si dice superlativo relativo quando la qualità espressa al massimo livello dell'aggettivo incontra un gruppo o un elemento di raffronto.
3b) Superlativo assoluto: Sara è simpaticissima. Cioè la qualità dell'aggettivo espressa al massimo grado senza nessun confronto.

esempio di analisi grammaticale, a cura di Bleckman

Analisi grammaticale

Eseguire un'analisi grammaticale significa riconoscere la parte del discorso rappresentata da ogni singola parola,se è variabile o invariabile,che genere ha e che numero ha
Esempio del nome“RE”:

Comune

X
Proprio


Concreto

X
Astratto


m.f

s.p
Mobile
Indipendente
Di genere comune
Di genere promiscuo

X
Primitivo

X
Derivato


Alterato


Composto


La struttura degli aggettivi, a cura di TheMala

Dal punto di vista della struttura, gli aggettivi qualificativi possono essere raccolti in 4 gruppi:
1)      Primitivi: se sono formati solo da una radice e una desinenza e quindi non derivano da nessun’altra parola della lingua italiana; Es: Bianco, alto, felice.
2)      Derivati: se sono formati da altre parole mediante l’aggiunta alla radice di prefissi o suffissi posti prima o dopo la radice; Es: Indegno, miscredente, baffuto.
3)      Alterati: se dopo la radice presentano particolari suffissi che ne alterano, cioè ne modificano il significato di base, possono essere diminutivi, accrescitivi, peggiorativi; Es: Piccolino, vecchiotto, giallastro.
4)      Composti: se sono formati dall’unione di due aggettivi; Es: Variopinto.

Il troncamento e l'elisione, a cura di Pippo

Il troncamento è un fenomeno che consiste nella caduta della vocale finale quando la parola successiva inizia anch’essa per vocale. L’elisione è un fenomeno che consiste nel sopprimere la vocale finale di una parola non accentata davanti a una parola che inizia per vocale.

Il fonema; i digrammi e i trigrammi; la sillaba, a cura di The mala e Bleckman_02

Il fonema è l’unità minima di significato della lingua, a cui corrisponde un suono.A un fonema possono corrispondere più realizzazioni grafiche, che chiamiamo grafemi. Un grafema è la realizzazione grafica di un fonema. Fonema entità astratta; I digrammi o trigrammi rappresentano una unione di grafemi, formati da due o tre elementi consonantici, che realizzano un fonema.
La sillaba è rappresentata da un gruppo indivisibile di consonanti, riunito insieme

le parti del discorso, a cura di Raven & Jack

    La morfologia, a cura di ElGiagno

    La morfologia studia le nove parti del discorso distinguendole tra parti variabili e parti invariabili. In altri termini la morfologia studia la variabilità del linguaggio. La variabilità del linguaggio consiste nel fatto che ogni parola varia per genere (maschile e femminile) e numero (singolare plurale). La parola morfologia deriva dal greco antico morfé che vuol dire forma.

    Le tipologie testuali, a cura di marco02



    TIPI DI TESTO
    CARATTERISTICHE
    ESEMPI
    TESTI DESCRITTIVI
    Presentano persone, oggetti e ambienti delineandone gli aspetti e le caratteristiche.
    Trattati tecnici,opuscoli scientifici,guide,sequenze descrittive di opere letterarie.
    TESTI ESPOSITIVI
    Contengono notizie utili per capire qualcosa, oppure presentano informazioni su situazioni, personaggi o fatti.
    Avvisi, comunicati, cartelli, insegne, riassunti e relazioni.
    TESTI NARRATIVI
    Racconta, con lo scopo di conservare la memoria o di informare, un fatto o una storia.
    Articoli di cronica, relazioni di viaggio, biografia, corrispondente.
    TESTI ESPRESSIVI
    Esprimono stati d'animo o sentimento verso mali dell'autore.
    Diari, confessioni, auto-biografie e lettere private.
    TESTI REGOLATIVI
    Suggeriscono o impongono un certo comportamento, indicano divieti, obblighi o norme da rispettare.
    Leggi, regolamenti, circolari e istruzioni per l'uso.
    TESTI INTERPRETATIVI
    Guidano alla comprensione di una simulazione spiegando fatti, illustrandone le cause, gli effetti e le implicazioni.
    Commenti critici, recensioni o commenti.
    TESTI ARGOMENTATIVI
    Presentano una tesi e la sostengono mediante prove convincenti.
    Arringhe, discorsi politici e saggi.

    I gradi dell'aggettivo qualificativo, a cura di Danielito10


    L'aggettivo qualificativo ha 3 gradi:

    1. Il grado positivo: l'aggettivo è di grado positivo quando esprime la qualità senza alcun grado di confronto. Es. Giulia è alta.
    2. Il grado comparativo: L'aggettivo è di grado comparativo quando esprime una qualità stabilendo un confronto tra due termini chiamati primo e secondo termine di paragone Es. Sara è più simpatica di Giulia Es. Sara è meno simpatica di Giulia Es. Sara è simpatica come Giulia
    2a. Comparativo di maggioranza: Si ha quando il primo termine di paragone possiede una qualità in grado maggiore rispetto al secondo termine. Si ottiene ponendo l'avverbio "più" davanti all'aggettivo seguito dalla preposizione "di".
    2b. Comparativo d'uguaglianza: Si ha quando una qualità è posseduta in egual misura di due nomi. Si ottiene con gli avverbi "quanto e come".
    2c. Comparativo di minoranza: Si ottiene quando un nome possiede una qualità in grado inferiore rispetto ad un altro. Si ottiene attraverso l'avverbio "meno" e la preposizione "di".
    3. Il superlativo: esprime la qualità dell' aggettivo al massimo livello, può essere di due tipi:
    3a. Superlativo relativo: es. Sara è la più simpatica della classe. Si dice superlativo relativo quando la qualità espressa al massimo livello dell'aggettivo incontra un gruppo o un elemento di raffronto
    3b. Superlativo Assoluto: es. Sara è simpaticissima. Quando la qualità dell'aggettivo è espressa al massimo grado senza nessun confronto.

    Kheperesh, Raccolta Egizia Giuseppe Acerbi, Palazzo Te, Mantova, a cura di Jack002

    Fra i reperti della collezione Acerbi c'è una testa frammentaria di un sovrano che indossa il Kheperesh, o "corona azzurra".
    Guardandola con attenzione, notiamo la raffinatezza del modellato che, nonostante resti solo il profilo di un occhio e parte dello zigomo, ci fa immaginare la grazia di un sorriso.
    La scultura è ricca di dettagli, a partire dai piccoli cerchi perfettamente lavorati sulla superficie del copricapo, che fungeva da casco da guerra, fino ad arrivare al piccolo foro nel lobo dell'orecchio.
    La testa è realizzata in un granito grigio, la pietra sacra agli Dei per eccellenza. La scultura risale al Nuovo Regno.



    Testa regale, Raccolta Egizia Giuseppe Acerbi, Palazzo Te, Mantova, a cura di Marco46

    All'interno della Raccolta Egizia Giuseppe Acerbi conservata presso Palazzo Te a Mantova è presente una testa regale riconosciuta come una statua di Psametico I. La ricerca di superfici levigate, senza interruzioni, ha portato lo scultore a rappresentare il nemes sul capo senza le tradizionali strisce e a rinunciare ,sui lati del viso , alle fasce che assicurano la barba posticcia , che però era presente sul mento.
    Un particolare molto interessante è quello dell'espressione facciale che ricorda quella del sorriso enigmatico : la statua aveva un ruolo devozionale, era infatti posta all'interno di una camera alla quale il devoto si affacciava attraverso un oculo. Sembrava quasi che fosse la statua  a osservare lo spettatore .

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    Diego Saccani