Introduzione a "I Promessi Sposi", a cura di Pgiova02

Il volume "I Promessi Sposi", rappresenta il genere del romanzo storico, cioè, un testo di lunghe dimensioni scritto in prosa. La prima edizione venne pubblicata nel 1827 da Alessandro Manzoni ma l'edizione definitiva fu pubblicata nel 1840 e presenta un linguaggio ripulito dai termini dialettali lombardi. L'autore nacque il 7 marzo del 1785 a Milano e morì il 22 maggio del 1873 e rappresentò un letterato e intelletuale dell'illuminismo italiano. La prima edizione prese il nome di "Fermo e Lucia" e nella seconda e ultima edizione il romanzo prende il nome "I Promessi Sposi". L'opera racconta le avventure di Renzo e Lucia dal loro fidanzamento fino al loro matrimonio. Il narratore prende le mosse da un manoscritto anonimo del XVII sec. che racconta la storia di Renzo e Lucia. Questo espediente permette all'autore di evitare la censura dell'impero austro-ungarico che dominava nel nord Italia attraverso l'istituzione del regno lombardo-veneto. In fatti, l'autore attraverso il romanzo denuncia la grave situazione di povertà in cui versava la popolazione italiana sotto la dominazione straniera nel periodo prima dell'unità d'Italia. L'astuzia dell'autore gli permette di evitare la censura austriaca attraverso un altro espediente: ambientare il tempo della trama nel XVII, un'era di due secoli precedente a quella in cui scrive l'autore ma che presesntava le stesse caatteristiche di quella contemoranea all'autore cioè, la soottomissione della popolazione a una dominazione straniera. L'autore cioè scrive in un'epoca passata ma in realtà parla del presente. Dal punto di vista linguistico "I Promessi Sposi" rappresentano un modello per la lingua dell'Italia unita e anche un punto d'arrivo dell'evoluzione della lingua italiana e aveva avuto i propri esordi lettarari con "La Divina Commedia" di Dante. Per Manzoni il romanzo deve avere una funzione educativa: "La poesia e la letteratura in genere deve proporsi utile per lo scopo, il vero per il soggetto e l'interessante per mezzo". Quindi l'utilità del suo libro era quella di raccontare la situazione di precarietà in cui viveva la popolazione italiana dominata dagli stranieri, il vero fa riferimento invece fa riferimento al romanzo storico verosimile e l'interessante fa riferimento al fatto e la sua opera doveva raggiongere il pubblico più alto possibile.