La guerra contro Veio, a cura di Riccardo&Scazzinger

Sulla sponda settentrionale del Tevere la potente città etrusca di Veio costituiva per Roma una costante minaccia. Nei prime decenni del quinto secolo a.C. vi furono numerosi scontri, in uno dei quali sarebbe stata sterminata l'intera famiglia dei Fabi. La guerra fu definitivamente risolta nel 396 a.C. al termine di un assedio che, secondo la tradizione, sarebbe durato ben 10 anni (come la famosa guerra di Troia). L'impegno fu lungo e logorante e rischiò di portare alla rovina i contadini romani in armi, trattenuti per così tanto tempo lontani dai loro campi. Fu così che il senato decretò, per la prima volta, che i combattenti ricevessero uno stipendio dalle casse dello stato. Per raccogliere i fondi necessari fu istituito il tributo, che ognuno versava secondo la propria ricchezza. Eroe della conquista di Veio fu Furio Camillo, che, nelle vesti di dittatore, prese la città nel 396 a.C.. Veio venne distrutta e il suo territorio unito a quello di Roma, con assegnazioni di terra ai cittadini. Roma diventa così la città più importante all'interno della lega latina.